2017
Sorrento – Maratea

2017 Sorrento – Maratea

Cronache di viaggio.

1° giorno
“Per quest’anno non cambiare…stesso equipaggio, stesso mare…” Si riparte.
Ci eravamo lasciati con una delle strade più belle d’italia ma non avevamo ancora visto dall’altra parte della montagna quanto fosse bella la Costiera Amalfitana.

A Conca dei Marini ti rifai gli occhi, ad Amalfi ti innamori e poi arrivi a Maiori e stai da Dio.
Il resto è stata una corsa per arrivare il prima possibile a Salerno: quasi impossibile prima che facesse buio.
Anche quest’anno avevamo calcolato male la tappa e infatti arrivammo con il buio ma senza problemi.
il gestore dell’appartamento “Nel Giardino Fiorito” è stato molto disponibile e soprattutto ci ha aiutati a ordinare delle pizze (ovviamente salsiccia e friarielli) per soddisfare la nostra fame Biciclopica.

2° giorno
Come sempre sveglia all’alba, oggi ci aspetta un bel tappone.. (ma quella mattina di certo non sapevamo a cosa saremmo andati incontro. Sulla carta tutto facile poi in realtà è stata una tragedia greca).
Ma andiamo con ordine.

Una volta salutato il padrone di casa tra una foto un po’ “gaia” e il check del materiale caricato in sella ci lasciamo Salerno alle spalle.
Si va a Paestum che, per chi non lo conoscesse, è uno dei siti archeologici più belli del mondo (e non lo dico da italiano amante spassionato del mio Paese). Per chi non avesse la possibilità di andare fino in Grecia per vedere l’Acropoli di Atene, Paestum rimane una bella alternativa per vedere quello che rimane del tempio di Atena (a cui abbiamo chiesto qualche raccomandazione).
Ma il fato e l’ennesima variante di percorso ci hanno portati a fidarci del nostro intuito da gabbiani ciechi e siamo finiti sulla strada che da Agropoli porta a Copersito.

Piccolo aneddoto:
Era il 9 giugno del 2017 e sulla strada per Torchiara abbiamo incontrato un ometto sulla quarantina palesemente alticcio che ci consiglia spassionatamente di cambiare strada e di passare dall’altro versante della vallata.
Ma noi “nooo che scherzi.. dare retta ad un ubriacone che alle 11:00 del mattino a stento si regge in piedi?”. Cagata colossale.
Ora, se mai fosse capitato di passare da quelle parti vi sarete resi conto di quello che abbiamo passato.
In 7 km siamo saliti da 0 metri s.l.m. a 400 metri con pendenze del 23%. IL DELIRIO. Ma anche questa volta eravamo arrivati sani e salvi in vetta alla cima.
Avevamo vinto la battaglia, la guerra chissà…

Davanti alla chiesa di Sant’Antuono, che si erge sulla piazza principale di Torchaira, ci siamo soffermati un attimo, ognuno con i propri pensieri… del tipo “Tiè Strunz di un Atena. Tié…”

Un signore di Milano tornato al paesello ci ha dato due indicazioni, di quelle giuste, e via di nuovo verso il mare…
Ascea, Pisciotta e finalmente Palinuro, dove ci siamo gustati uno dei tramonti più belli di questo viaggio.

3° giorno
La mattina parte all’insegna di un bella salita stile “viennetta”.
La strada che porta da Marina di Camerota a San Giovanni a Piro (SR562) attraversa delle colline con erba alta e gialla dove spesso pascolano enormi mandrie di mucche rendendo il viaggio uno spettacolo emozionante.

Dopo un pranzo al sacco spettacolare, fornitoci dal Market Paradiso il cui staff ci ha preparato dei panini buonissimi accompagnati da birrette belle fresche, giriamo una curva e ci ritroviamo in piccola piazzetta che si affaccia sul golfo di Sapri. Un caffè veloce al Bar Pappacena e via di nuovo in discesa…

Dopo Sapri finisce la Campania, terra stupenda che ci ha regalato ricordi indimenticabili senza chiedere nulla in cambio.
Gli ultimi chilometri del viaggio (i primi in Basilicata) ci portano ad Acquafredda, un lido in ristrutturazione con un piccolo ristorante.
Ci fermiamo per chiedere dell’acqua-fredda, appunto, ma ci viene servito dell’ottimo vino della casa. Uno di quei bei vini caldi del sud, da 14 gradi minimo, che ti stroncano la vita… Sapete come si dice, no? “A chi non beve il vino Dio neghi anche l’acqua.” e poi mancano solo 8,5 km all’arrivo.

È così che siamo arrivati a Maratea, stanchi e pure un po’ ciuchi (si fa per dire), diretti verso il B&B “Il vecchio e il mare” dove troviamo Gloria ad accoglierci.
Come fare a ringraziarla? ancora non lo sappiamo. Ci affidiamo solo alle parole del buon Tommaso Paradiso dei “TheGiornalisti” che in una strofa recita così: “Ma che si prende a cuore e si sente, e si sente”.

I due giorni di relax a Maratea che seguirono si concludono con una piccola promessa per il 2018: salire su alla Statua del Cristo Redentore e provare a ripercorrere il Basilicata Coast to Coast come nello splendido Film di Rocco Papaleo.

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